Nei Monti Sibillini, catena montuosa marchigiana, vengono coltivate da diversi secoli delle mele dalle caratteristiche uniche: le mele rosa! Questi frutti nascono tra i 450 e i 900 metri di altitudine, dalle aree pedecollinari fino alle valli appenniniche, per poi arrivare fino ai versanti dei Monti Sibillini, da cui prendono il nome appunto.
Oggi sono state individuate otto diverse varietà di questo frutto, corrispondenti ad altrettante differenti colorazioni. Scopriamo di più su questa tipologia di mela, e sugli utilizzi che in cucina se ne possono fare per preparare dei gustosi piatti.
Come si chiama la mela dalla polpa rosa?
La mela dalla polpa rosa prende il nome dal luogo in cui viene da sempre coltivata: i Monti Sibillini. Tuttavia, essendo prodotta nelle Marche, viene talvolta chiamata “mela rosa marchigiana”. Nel tempo questo frutto ha però assunto diverse denominazioni: veniva spesso conservata in mezzo alla paglia e di conseguenza è nota anche come “mela del fienile”.
In questa regione la coltivazione di questo frutto ha origini antichissime, tanto che le prime testimonianze risalgono addirittura all’epoca romana come riportato in alcuni scritti e raffigurazioni dell’epoca.
Le mele rosa sono da sempre molto apprezzate per la loro caratteristica serbevolezza. Sono infatti dei frutti che si conservano perfettamente per diversi mesi; se raccolte in autunno possono durare fino alla primavera, ad esempio!
Il nome “mele rosa” è legato alla presenza di alcune striature rosa che si presentano sulla buccia, ma non sempre questa colorazione è presente.
Come abbiamo anticipato, esistono diverse varietà di mele rosa, ma le principali sono tre:
• Mele verdi con striature rosa, gialle o arancioni e dalla polpa soda e croccante;
• Mele gialle con striature rosso vivo;
• Mele verdi con striature rosse intento.
Tutte le altre varietà si presentano con delle dimensioni molto ridotte, con una forma irregolare, leggermente schiacciata e con un peduncolo accorciato.
Monti Sibillini, Marche
Quando si raccolgono le mele rosa?
Il periodo di raccolta delle mele rosa va dalla fine di agosto alla fine di ottobre, ma grazie alla loro incredibile serbevolezza possono essere consumate fino alla fine della primavera successiva.
Come abbiamo visto, si tratta di una produzione tipica marchigiana che coinvolge il territorio di diversi comuni della regione: Amandola, Force, Montemonaco, Rotella, Montefortino, Montedinove, Comunanza e Santa Vittoria in Matenano.
Come utilizzarle in cucina
Il punto di forza di questo frutto è che conserva tante delle caratteristiche tipiche delle mele selvatiche. Sono quindi ricche di fitonutrienti, antiossidanti e potassio; sono inoltre indicate per chi soffre di diabete in quanto ricche di fruttosio, zucchero che può essere consumato anche dai soggetti
L’insieme di tutte queste proprietà benefiche rendono la mela rosa un ingrediente perfetto per la realizzazione di diverse ricette in cucina, soprattutto torte e dolci.
La mela rosa si presta molto bene alla preparazione di una ricetta tipica: il risotto! Ecco tutti i passaggi per la sua realizzazione:
Sbucciare e tagliare le mele a cubetti piccoli;
Preparare un soffritto di cipolla da far rosolare con burro e olio di oliva;
Tostare il riso per 2 minuti circa;
Sfumare con del prosecco e aggiungere il brodo;
Incorporare le mele fino al termine della cottura;
Aggiungere sale, pepe, parmigiano e scorza di limone per mantecare.
Se invece volessimo preparare un dolce, le mele rosa sono perfette per realizzare dei gustosi muffin, oppure una confettura di mele rosa da consumare a colazione o a merenda in abbinata a una fetta di pane.