Nelle campagne del sud italiano è spuntata la coltivazione del Citrus unshiu.
Il Citrus unshiu, comunemente chiamato miyagawa o myacawa, quindi di chiare origini nipponiche, è, a tutti gli effetti, un mandarancio, cioè un agrume ibrido tra l'arancio e il mandarino.
Questo legame genetico esalta le proprietà di tante selzioni secolari di agrumi tipicamente mediorientali e di ceppo cinese, quindi ci riferiamo ad un areale selettivo che dall'Iran, espandendosi nel tempo nel Mediterraneo, trova consensi e risvolti agronomici in Cina (chiamato wēnzhōu mìgān), Vietnam, Laos, Corea, nel nostro caso in Giappone con la selezione del miyagawa o myacawa.
La sua ibridazione e selezione specifica si concentrò nella città regina della prefettura di Kagoshima sull'isola di Kyūshū, Satsuma, un frutto che non presenta semi nella sua polpa, è oggi totalmente lontano geneticamente dai progenitori, tra i quali il mandarino, classificabile come tipologia d'agrume ad una sorta di pomelo, il comune pampaleone, frutto coltivato massivamente in sudest asiatico, considerabile come l'ancestrale di tutti gli agrumi.
Le proprietà antiche del Citrus unshiu lo rendono per molti motivi un frutto ottimo al palato, non eccessivamente acidulo, ricco di vitamine, robusto e produttivo nella coltivazione.
Per questi, ed altri motivi commerciali, è oggi in via di sviluppo tra i favori della frutticoltura dedicata agli agrumi nel Mezzogiorno con ottimi investimenti terrieri soprattutto in Puglia, Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata.
Dal Nordamerica al Mediterraneo, il Citrus unshiu ha un'antica storia di diffusione.
Come giunge sulle tavole e sui campi italiani questo agrume dalla polpa deliziosa, dalla produzione abbondante come le nuance olfattive dei suoi fiori?
La storia del Satsuma Miyagawa nasce tra i campi cinesi per poi spostare l'attenzione delle selezioni in materia di cultivar d'agrumi nel vicino Giappone dove raggiunge la sua tipologia attuale e lo standard di cultivar stabile con morfologia e caratteristiche proprie e ben definite.
Furono i Gesuiti, che durante il Medioevo nipponico presenziavano sulle isole dei Quattro Re Celesti, il Giappone imperiale dei samurai. Ebbene, quei monaci cristiani furono conquistati dal frutto al punto che lo portarono negli Stati Uniti d'America man mano che rientravano nei momenti di guerra e pericolo e le prime coltivazioni Occidentali del Satsuma Miyagawa le ritroviamo in Louisiana, allora terra di Spagna, una storia che non si fermò ai territori del sud degli Stati Uniti odierni, ma nel tempo conquistò, con timidezza, anche il Mediterraneo.
Assieme alla California, regina oltreoceano in materia di frutticoltura di ogni tipologia, il Satsuma Miyagawa arrivò in Europa trovando piccoli estimatori locali soprattutto in Spagna e Italia, meno in Grecia, la terza terra d'elezione votata all'agrumeto europeo.
Da qui il crescente incremento della presenza di questo frutto che trovò sempre più ettari dedicati alla coltivazione del mandarancio dal sapore originale.
Oggi è particolarmente apprezzato sulle tavole, consumato fresco, oppure utilizzato per la preparazione di succhi, mostarde, marmellate dal gusto agrumato con particolari retrogusti particolarmente profumati.
La sue ricchezza in vitamina C e in oligominerali fondamentali come potassio, calcio e altri micro elementi tipici dei frutti a polpa arancione o gialla, lo rendono ottimo e ideale come protettore cellulare e anti-ossidante.
Il consumo del frutto, del succo o dei suoi derivati, è un ottimo conciliatore del sonno e anti-stress naturale; anche il miele derivato dal Satsuma Miyagawa ha proprietà eccezionali, uno dei tanti motivi per i quali la sua diffusione è oggi realtà ancora in crescita.
La presenza sul territorio agricolo italiano del Satsuma Miyagawa è oramai consolidata, soprattutto nella regione eletta a culla di coltivazione e sperimentazione in materia di agrologia, la Sicilia. Ma non solo! Puoi trovare questo frutto anche nel nostro mercato ortofrutticolo a Verona!
Tra i frutti più apprezzati, le provenienze elettive del Satsuma Miyagawa vedono soprattutto l'area di Catania, in particolare sulle falde dell'Etna, l'reale ideale per la sua diffusione. La sua polpa riceve benefici diretti dai terreni d'origine vulcanica che sono tipici anche della sua terra d'origine, il Giappone.
Merito della diffusione sul territorio italiano di questo agrume dalla buccia verde, per alcuni aspetti simile all'arancio cinese come aspetto esteriore, è dovuto anche alla curiosità e apertura verso nuovi prodotti da parte dei consumatori italiani che stanno apprezzando questo prodotto, oggi di nicchia, in futuro forse realtà di rilievo alla pari con le clementine, i mandarini, gli aranci del nostro sud e altri agrumi.
Per le sue proprietà, alla pari con altri frutti coltivati in “Trinacria" e in altre regioni del sud italiano, il Satsuma Miyagawa è oggi considerabile Patrimonio UNESCO relativo alla Dieta tipicamente Mediterranea, un mix di sapori ed esperienze culinarie, naturali e tipiche unico al mondo nel suo equilibrio tra elementi nutrizionali e grassi di nobile qualità.
In questo periodo di grandi incertezze anche nel comparto degli agrumeti, il Satsuma Miyagawa può essere un'ottima alternativa per tutti coloro volessero contribuire alla diffusione di un frutto nuovo, rinomato, ricco di proprietà e dal gusto particolarmente originale e profumato.