Le pesche tabacchiere: cosa distingue questa speciale variante
FELICI
14 Aprile 2021
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Le pesche tabacchiere sono una particolare varietà di pesche le cui peculiarità hanno reso l’Italia uno dei primi produttori al mondo di questo frutto. Il nome è legato alla sua forma, schiacciata sui due lati, che ricorda proprio quella di una tabacchiera.
I pregi e le particolarità di questo frutto sono tali da averlo reso un prodotto quasi di nicchia, con una diffusione molto limitata e riservata a un breve periodo di tempo durante l’anno. Ma cerchiamo di scoprire cosa rende la pesca tabacchiera così speciale, quali siano le sue proprietà e la sua lunga storia fino ai giorni nostri.
Le pesche tabacchiere
Le pesche tabacchiere si differenziano dalle classiche pesche comuni, o dalle pesche nettarine, per la caratteristica forma schiacciata e per la polpa molto bianca, dolce e profumata. Si tratta di una varietà di pesca oggi diffusa soprattutto in Sicilia e nelle Marche.
Grazie al suo profumo e alla sua dolcezza, la pesca tabacchiera è uno dei frutti più amati e ricercato nei mercati ortofrutticoli, soprattutto a causa dalla limitata disponibilità. È ottima da consumare sia da cruda, ma anche nella preparazione di dolci e confetture.
La storia delle pesche tabacchiere
Le pesche tabacchiere sono originarie della Cina e appartengono alla famiglia delle Rosacee, proprio come le albicocche, le prugne, le ciliegie e le mandorle.
In Oriente, proprio a causa della sua dolcezza e profumo, si pensava che fosse un frutto in grado di conferire l’immortalità.
Nel Vecchio Continente giunsero soltanto con le conquiste di Alessandro Magno in Persia, da cui deriva, appunto, il nome di “pesche persiche”.
In Italia questo frutto si diffuse a partire dal 1812, anno in cui con l’approvazione della Costituzione terminarono i privilegi feudali la coltivazione della pesca si diffuse soprattutto in Sicilia.
Dalla sperimentazione di nuove colture iniziò a diffondersi anche la pesca tabacchiera, particolarmente adatta al microclima di questi territori vulcanici.
Oggi l’Italia è indubbiamente uno dei principali produttori mondiali. Tra le varietà di origine protetta troviamo la pesca di Bivona IGP (Sicilia), la pesca di Leonforte IGP (Sicilia), la pesca di Verona IGP (Veneto), infine la pesca e nettarina di Romagna IGP (Emilia Romagna).
Le particolarità e il sapore
La pesca tabacchiera è una frutto dalla polpa bianca molto dolce e gustoso, ed è conosciuta anche con il nome di saturnina. Tra le sue particolarità spiccano sicuramente il profumo e il suo piccolo nocciolo rispetto al variante comune.
Si tratta di un frutto che tende a deteriorarsi rapidamente, motivo per cui deve essere consumato o lavorato a poca distanza dalla colta dall’albero.
Per evitare di sprecare o dover buttare questo frutto, è una pratica molto comune la preparazione di confetture e marmellate che possono essere conservate e consumate in futuro. Un altro modo per consumare questa eccellenza locale è quello di conservarle sotto sciroppo o di prepararne liquori.
Ma gli utilizzi della pesca tabacchiera non terminano qui! In cucina la pesca tabacchiera si può accostare con fantasia a piatti sia di carne che di pesce.
Da un punto di vista nutrizionale sono composte per il 91% da acqua e apportano circa 27 Kcal ogni 100 g. Sono una buona fonte di Vitamina A, Vitamina C e Vitamina PP oltre che sali minerali quali Potassio, Fosforo, Magnesio e Calcio. Sono benefiche per lo stomaco e hanno proprietà diuretiche e lassative. Tutte queste caratteristiche le rendono particolarmente consigliate per chi soffre di astenia o malattie al fegato.
Il mese migliore per trovare e consumare queste pesche è il mese di giugno.