Il platano: che tipo di frutto è e come va mangiato
FRUTTA
12 Febbraio 2022
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Il platano è un frutto tropicale che è ancora poco conosciuto in Europa in riferimento alle sue molteplici applicazioni in cucina ma che si sta diffondendo pian piano. Esteticamente è molto simile ad una banana, infatti fa parte della famiglia delle banane, ma ha un sapore e delle caratteristiche organolettiche diverse da questa.
Il platano può essere consumato sia cotto che al naturale ma molto dipende dallo stato della maturazione: infatti, viene impiegato in cucina quando è ancora acerbo ma può essere mangiato come un frutto quando raggiunge la giusta maturazione.
Dove si trovano e come utilizzarli in cucina
I platani crescono nei paesi tropicali di tutto il mondo ed essendo una coltura non stagionale, sono disponibili tutto l’anno.
Sono considerati un alimento base in molte regioni, poiché forniscono una significativa fonte di calorie alle persone nei tropici.
Fortunatamente, i platani si possono trovare anche nei supermercati ben forniti ma più facilmente dai fruttivendolo che vendono anche i frutti tropicali e nei negozi latini o asiatici.
I platani sono economici, pressoché come le banane ma a differenza di esse, viene utilizzato sia per ricette dolci che per ricette salate. Quando il platano è ancora verde ha una consistenza simile alla patata ed infatti si presta a cotture simili a questa.
La sua consistenza e il sapore delicato viene esaltato dalla cottura al forno o alla griglia, ma non solo.
Si possono incorporare i platani come parte di uno stufato adatto alla carne o ai vegetariani o grigliarli insieme al pesce.
I platani essendo gluten free sono un’opzione eccellente per celiaci. Vengono molto utilizzati anche nella cucina vegana e fruttariana crudista dove il platano essiccata fa da base per creare l’impasto della pizza.
Caratteristiche nutrizionali
I platani sono l’equivalente meno dolce e più amidaceo della banana e dato che possono costituire, a differenza di quest’ultima, la base per dei pasti completi, sono estremamente importanti per le popolazioni tropicali povere che se ne cibano da secoli.
A differenza delle banane, i platani vengono quasi sempre cucinati prima di mangiarli.
I platani cotti contengono pressappoco le stesse calorie delle patate, ma sotto un aspetto nutrizionale sono più completi perché hanno maggiori vitamine e minerali quali vitamina A, C, B-6, magnesio e potassio. Questo superfood è una ricca fonte di carboidrati complessi di facile digeribilità.
I valori nutrizionali del platano variano a seconda del tipo di cottura ed ovviamente solo al naturale vengono mantenuti tutti i nutrienti che invece si disperdono in parte nella cottura. Considerando però che questo frutto viene principalmente cotto ed osservando che è una fonte povera di proteine e grassi, non si può considerarlo una fonte completa di nutrienti. L’ideale sarebbe abbinarlo ad una fonte proteica e a dei grassi buoni.
In ogni caso i platani, sono una benefica fonte di carboidrati complessi (più del pane e della pasta) in quanto ricchi di fibre che favoriscono la regolarità intestinale e aumentano anche la pienezza, rallentano la digestione e possono aiutare a gestire il colesterolo.
I platani contengono una buona percentuale di vitamina C parte di vitamina C che agisce come un antiossidante che può aiutare a rafforzare il sistema immunitario.
L’elevata quantità di potassio che si trova nei platani è essenziale per mantenere le cellule e i fluidi corporei che controllano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Ricetta di platano fritto
La ricetta più indicata per provare il platano per la prima volta è quella di farlo fritto. Questo è un piatto originario dalla Colombia dove preparalo a dovere è considerata una vera e propria arte. Dopo aver provato il platano fritto ogni scetticismo svanirà di colpo (se mai ce ne fosse) perché questa ricetta è una vera e propria bontà!
Innanzitutto bisogna mettere a scaldare abbondante olio di semi in una padella. Subito dopo va sbucciato il platano e tagliato a spesse rondelle di 4 o 5 pezzi per frutto. Quando l’olio è caldo (ma non fumante) vanno buttati i pezzi di platano in padella e lasciati friggere fino a doratura. A questo punto va preparato un piatto rivestito con della carta assorbente, dove vanno trasferite e tamponate le rondelle di platano. Fatto questo, bisogna prendere ogni singola rondella e schiacciarla fino a farla diventare dello spessore di mezzo centimetro. Per schiacciare i pezzi di platano si può ricorrere a qualunque sistema: con lo schiaccia carne (senza esagerare con la pressione), con il fondo di una bottiglia pulita oppure semplicemente con le mani, frapponendoci nel mezzo della carta assorbente per non bruciarsi. Fatto questo, i pezzi di platano schiacciati vanno ributtati nell’olio bollente (che va mantenuto sul fuoco) e di nuovo fritti fino a quando avranno raggiunto la giusta doratura. A quel punto vanno scolati nuovamente su carta assorbente e conditi con del sale come se si trattasse di patatine fritte.
Questa preparazione può essere anche un ottimo accompagnamento a del formaggio o ad una salsa guacamole ed utilizzata sia come antipasto che come aperitivo.